Testimonianza personale
Il
LAVORO su me stesso.
(
Prima parte)
Voglio parlarti degli effetti (concreti) che ho riscontrato in me fino ad oggi da quando ho intrapreso il percorso di trasformazione personale che definisco “Disciplina”, un vero e proprio LAVORO di ricerca e crescita Interiore.
N.B.
Devo
fare una premessa:
“Con
la stesura di questo articolo non intendo convincerti a fare ciò che
faccio, non voglio creare aspettative di nessun genere. Non intendo
nemmeno convincerti che ciò che dico sia l'unica “via” per
crescere come persona. Metto a tua disposizione la mia
esperienza per agevolarti a
“comprendere” i
principi della Disciplina che
pratico per
acquisire Coscienza di se
stessi”.
Uno
dei principi fondamentali della disciplina che pratico è la
liberazione
dagli automatismi
che regolano i movimenti, i pensieri, i gesti e le emozioni delle
persone comuni (ordinarie).
La
tecnica che viene applicata subito, per individuare i propri
automatismi è l'Auto-osservazione.
Autosservarsi
serve per ottenere consapevolezza dei propri pensieri, delle proprie
emozioni, e delle proprie funzioni fisiche, che nella disciplina
vengono denominati centri
funzionali (fisico/emotivo/psichico).
Autosservarsi
ti rende consapevole delle tue dipendenze alle associazioni esteriori
e agli automatismi di tutti e tre i centri.
Una
volta individuati i primi automatismi e le prime dipendenze associate
alle emozioni, come secondo passo verso la “trasformazione”
utilizzo la sofferenza
volontaria
(per volontaria intendo sofferenza intenzionale, vissuta
consapevolmente).
La
sofferenza volontaria ha come scopo; la "purificazione"
dalle dipendenze, che per associazione inducono i centri a
“dipendere” appunto da svariate emozioni negative (come per
esempio, le emozioni forti del piacere della lussuria), da diversi
movimenti del nostro corpo (automatismi involontari, non sono
consapevoli) e da continui e ripetitivi pensieri legati al passato
ed al futuro (dialogo continuo della mente), creando i nostri limiti.
Molte
di queste esperienze sono “parassitarie” (n.d.r.), ma questo
argomento lo affronterò in un prossimo articolo.
Cos'è
la sofferenza volontaria?
Per
semplificarne la conoscenza nelle mie pubblicazioni, uso spesso
definirla “andare controcorrente”. Quando sono certo di aver
individuato un limite, una dipendenza,
per esempio la dipendenza emotiva al piacere che si genera con il
consumo eccessivo di un determinato alimento, come la carne, applico
la sofferenza volontaria, vado controcorrente alla mia dipendenza e
smetto di consumare carne.
Il
piacere eccessivo nell'alimentazione per me, è sempre stato un
deterrente ai problemi della vita, causandomi diversi problemi di
salute, che sicuramente puoi immaginare.
Come
avrai intuito, andare contro corrente genera sofferenza,
tanta
sofferenza..
Ma
ha molti lati positivi, nel caso dell'esempio alimentare ho
riscontrato i seguenti:
- Genera energia consapevole, che alimenta la Volontà intenzionale.
- Ti permette di “comprendere” (agendo, facendo esperienza diretta) quanto sei dipendente dall'energia del “piacere”, che grazie ai tuoi sensi fisici, generi in modo incontrollato ed eccessivo, scivolando inconsapevolmente nel superfluo accecato da tale energia, finendo per dimenticare che esiste una parte essenziale del tuo pasto e non solo l'eccessivo gusto iper-accentuato da spezie e condimenti vari.Ti sei mai chiesto perché non consumi carne cruda come fanno in natura gli animali? Forse per nascondere il gusto “cadaverico” che avrebbe? A parte le prelibatezze giapponesi del pesce crudo, che non condivido per diversi altri motivi oltre a questo, hai mai consumato una bistecca di maiale cruda?
- Agendo con la sofferenza volontaria (controcorrente) allo stimolo di consumare determinati alimenti solo per il piacere fisico/emotivo, inizi un processo di purificazione, che crea un equilibrio interiore che ti permette di comprendere ed allontanare le dipendenze a tali sostanze.
- Allontanando le dipendenze a tali alimenti hai benefici immediati fisici/emotivi e psichici, trasformando il tuo corpo (dimagrimento, rassodamento, riequilibrio dei valori ematici, benessere generale psichico/emotivo e fisico)
Per
applicare la sofferenza volontaria hai bisogno di sforzi
intenzionali coscienti,
“drastici e duri”, oltre ad una grande dose di volontà
consapevole.
Tali sforzi servono ad esercitare il "controllo"
dell'energia impiegata dai Centri per le loro funzioni, ed al
controllo di ciò che ci spinge all'automatismo
e alla dipendenza.
Percorrendo
la via della disciplina
tutte le funzioni dei Centri raggiungono lo stesso livello, e si
ottiene un incremento di coscienza di se stessi, il ricordo di sé.
Ricordarsi
di sé, significa anche pensare in modo cosciente, avere emozioni,
sentimenti e pensieri coscienti, avere padronanza del proprio corpo,
nel momento presente.
Fine
prima parte
Claudio